Testimoniare il Futuro restando saldi nell'Adesso

Testimoniare il Futuro restando saldi nell'Adesso

ESPERIENZA DI PRE-VITA

Questo evento è accaduto 20 anni fa, nel lontano 2004.

Dopo questa esperienza è cambiato tutto, sono cambiato IO, ovvero ciò che definivo come “io”.
È la prima volta che scrivo questo episodio, sebbene, dopo dieci anni di divulgazione, occasionalmente ne ho raccontato qualche dettaglio all’interno dei Corsi di Risveglio.

 

All’epoca mi trovavo in uno stato di profonda e cupa depressione, tanto da vedere le ombre delle persone e non più le persone. Ero finito in quello stato dopo essermi fumato il mio primo spinello di marijuana da solo, attendendo i miei amici.

Questo evento è accaduto 20 anni fa, nel lontano 2004.

Dopo questa esperienza è cambiato tutto, sono cambiato IO, ovvero ciò che definivo come “io”.

È la prima volta che scrivo questo episodio, sebbene, dopo dieci anni di divulgazione, occasionalmente ne ho raccontato qualche dettaglio all’interno dei Corsi di Risveglio.

 

All’epoca mi trovavo in uno stato di profonda e cupa depressione, tanto da vedere le ombre delle persone e non più le persone. Ero finito in quello stato dopo essermi fumato il mio primo spinello di marijuana da solo, attendendo i miei amici.

 

L’inesperienza nel gestire la quantità di erba rispetto a quella del tabacco, ha fatto sì che prendessi contatto con il principe delle paure: la paura di morire.

Ricordo che, dopo aver salutato i miei amici, mi diressi verso casa raccontandomi mentalmente ogni singolo passo che stavo compiendo. Sentivo che, se avessi perso la concentrazione anche solo per un istante, sarei immediatamente morto. Non lo sapevo allora, ma stavo compiendo la mia prima meditazione vipassana.

Arrivato a casa, per non svegliare mia madre che dormiva nella camera vicina alla mia, mi fiondai al buio nel letto e stetti malissimo… più volevo che quella sensazione andasse via e più stavo male. Provai il primo terrore del “vuoto” e di “morte” della mia vita …e mi terrorizzai molto.
Questa condizione è durata circa un anno e si acutizzava la sera, di notte, quando era ora di addormentarsi. Non potevo dormire senza la televisione accesa, infatti programmavo il suo spegnimento e il più delle volte funzionava, mi addormentavo. Ma altre volte non funzionava… e sentivo la gelida sensazione della “morte” che partiva dal centro del petto e si faceva strada in ogni singola cellula del mio corpo.

Tachicardia, gelo fisico e mentale, l’incapacità di dare un minimo senso a qualsiasi cosa, non solo alla mia vita, era una condizione giornaliera all’epoca, con picchi di “buio” e “oscurità” sparsi qua e là durante la giornata.

Avevo 16 anni, ero single e ormai mi ero deciso di non andare più a scuola.
Sì, perché a scuola, dopo essere stato bocciato più volte, ci volevo comunque andare, per stare con gli amici e per fare un po’ di sana attività ludica. Ad un certo punto però ho dovuto cedere e abbandonare quel paese dei balocchi per sempre, dopo aver preso un sacco di multe per via della mancanza del biglietto del treno. Dunque non avevo neanche più lo stimolo di vivere per fare casino in classe, cosa che mi faceva sempre sentire la bellezza della vita.

Mia madre aveva anche provato a portarmi dalla dottoressa, per raccontargli la situazione sperando di trovare una soluzione, ma ella mi consigliava l’assunzione di alcune “goccine magiche” che avrebbero annullato quelle che lei definiva “crisi d’ansia”. Ora, io non so bene cosa siano le crisi d’ansia, ma so che il termine “crisi d’ansia” non è minimamente accostabile a ciò che vivevo ormai da un annetto a quella parte. Quello che vivevo io era un vero e proprio contatto con la morte e il mancato senso di significato della vita stessa, altroché ansia!
Ricordo che mi disse: «per l’ansia di solito bastano queste “goccine magiche”, però creano una forte assuefazione e c’è il rischio che tu le possa assumere a vita».
Risposi: «Ok, per l’ansia ci sono queste “goccine”… ma per me cosa c’è? Io voglio stare bene!». Andai via da quello studio sapendo che avrei dovuto cavarmela da solo, e così feci.

Una sera, dopo l’ennesimo attacco di “morte”, il cuore non sembrava avere voglia di ascoltarmi e non voleva rallentare di un solo colpo il suo battito. Ero riuscito, grazie alla respirazione, a gestire sufficientemente il battito del cuore, a piacimento. Ma quella sera, nonostante tutto l’impegno messo, il cuore non rallentava.
Mi ero promesso di non aprire gli occhi, come fosse un patto con me stesso, fino a quando non fosse finito l’attacco. È buffo che si usa questo termine, “attacco”, perché lo percepivo sempre più reale… come se qualcuno o qualcosa mi stesse attaccando. Mi ripetevo: “devo tenere gli occhi chiusi, qualsiasi cosa accada!”.
Ma non cambiava nulla…
Il cuore continuava ad accelerare e non rallentava.

All’apice di questo attacco di “morte”, dopo un anno di strenua lotta per combattere e annientare una volta per tutte queste crisi di puro terrore, si fece strada all’interno di me un’idea terrificante… quella di lasciarmi andare alla “morte”.
Da quando avevo 8 anni ero convinto che non avrei mai vissuto fino alla maggiore età e sapevo dunque che non mi sarei mai sposato e che non avrei mai avuto figli. Questo lo dissi anche alla mia famiglia, che non prese tanto sul serio le mie parole. Ma in questa situazione, nel mio letto al buio, con gli occhi chiusi e la “morte” che si faceva sempre più vicina, le convinzioni avute sin da bambino stavano divenendo molto reali!

Ad un certo punto, mentre il “nulla” mi stava definitivamente afferrando e le speranze mi stavano abbandonando, ebbi l’innata forza di lasciarmi andare e smettere di combattere. Pronunciai queste terrificanti ma potentissime parole: “Che sia!”.
Se ad un certo punto della mia vita sarei morto, perché non proprio in quel momento?
Chi era l’“io” che stava lottando per la sopravvivenza?
Potevo davvero avere una qualsiasi speranza di sopravvivere se il Padre aveva deciso che quella era la mia ora?
E allora perché resistere?

Feci un bel respiro e mi rilassai alla “morte”.

Da quell’istante non ricordo bene accadde, se il cuore rallentò il suo battito o se la sensazione di “morte” sparì, ricordo però che feci un’esperienza che mi ha completamente cambiato la vita. A dirla tutta, mi ha letteralmente riportato in Vita.

Sognai di essere in compagnia di una bambina di colore. Eravamo all’aperto, di sera, su un ponticello di pietra e lei teneva in mano una grande gabbia dorata, coperta da un telo color sabbia.
Le chiesi: «Che cosa c’è lì dentro?»
Rispose: «Qui dentro c’è Dio».
In quell’istante levò il telo e liberò una meravigliosa colomba bianca, che si librò in aria. Rimasi sbalordito dall’intensa Bellezza lucente di quell’attimo e mi fiondai all’interno di una chiesetta poco distante. Era una piccola chiesetta in pietra con all’interno poche panche. Ero da solo e mi misi in ginocchio per pregare nella prima panca a destra, di fronte all’altare. Credo che quella fu la prima volta che, volontariamente e senza alcun obbligo, entrai in una chiesa di mia iniziativa per pregare. In verità, era la prima volta che in vita mia ho pregato sul serio.
Appena chiusi gli occhi, fui trasportato in un paesaggio celestiale.
Davanti a me c’era un candido lago e all’interno di esso vi erano sponde bianche, ammantate da bellissimi fiori gialli, bianchi e rossi. Le mura di pietra bianchissima illuminavano l’ambiente e mi sentii bene. Ad un certo punto sentii una profondissima Voce all’interno di me. Era come se ogni singola cellula del mio corpo avesse preso voce.

Era LUI.
Era DIO.
Che pronunciava semplicemente il mio nome.
«Fabio» disse solo «Fabio».Il mio cuore scoppiò in una profondissima commozione e tutto il mio essere si sciolse. Piansi come non avevo mai pianto prima. Per la prima volta nella mia vita mi sentivo davvero a CASA! Tutte le barriere che mi dividevano dal Padre si sciolsero all’istante e un carico pesantissimo portato addosso per troppo tempo all’improvviso se ne andò. Mi sentii leggero come una piuma.
«Sono SEMPRE stato QUI» mi disse, facendomi sentire il Centro del mio Essere.
Potevo viverlo perfettamente, fisicamente.
Da quel momento in poi, se me ne fossi RICORDATO, lo avrei potuto contattare, Sentire, VIVERE. Lui dimorava QUI, era SEMPRE stato QUI, ma io non c’ero.
Adesso però ero ritornato in Vita.


L’intensità di quell’esperienza mi svegliò e continuai a piangere di commozione, di liberazione …piangere di BELLEZZA. Potevo ancora sentirLo nella stanza, al buio.
Non avevo più paura di nulla perché adesso sapevo chiaramente che LUI era qui con me. Non sarei mai più rimasto solo.
Mi accorsi immediatamente della profonda condizione di Sonno e di meccanicità di cui sono stato succube per tutta la vita. All’epoca l’unico libro che avevo letto di mia iniziativa era il primo capitolo di un libricino della collana “Piccoli Brividi”. Non sapevo nulla di anima, spiritualità, di Ricordo di sé o quant’altro …e a dirla tutta nemmeno mi interessava saperne! Avevo realizzato lo stato di Addormentamento in cui dimoravo e sentivo che, se non avessi fatto nulla, avrei potuto di nuovo cadere nel profondo Sonno in cui ero prima. Sapevo che, se non avessi fatto qualcosa, potevo “chiudere gli occhi” in quel momento, a 16 anni, e avrei potuto riaprirli a 60 anni, con una famiglia felice al mio fianco e mille case, ma senza aver VISSUTO un fottutissimo attimo. Avrei potuto ritrovarmi alla fine della vita da morto e questo non lo accettavo.

Mi promisi di ESSERE VIVO ad ogni attimo e di VIVERE DAVVERO ogni situazione della vita, sia essa bella, brutta o noiosa. Non mi interessava più lo “stare bene”, ma volevo essere VIVO indipendentemente dalla condizione in cui mi trovavo. Solo 8 anni dopo, grazie alla lettura dei primi libri di esoterismo e Lavoro su di sé, avrei compreso che ciò che chiamavo “essere vivo” corrispondeva allo sforzo del Ricordo di sé e alla conseguente apertura del Cuore di cui parlava G. I. Gurdjieff.

Adesso Fabio non era solo più Fabio, perché c’ero anch’io …e Dio era di nuovo entrato a far parte della mia vita. Non che dopo fossi ritornato a frequentare assiduamente le chiese e andare a messa ogni domenica, non era e non è ancora oggi mia abitudine, ma ho ristabilito un contatto dimenticato da tempo.
Gli “attacchi di morte” si sono ripresentati più volte negli anni successivi, fino a qualche anno fa, durante un evento di Capodanno, ma mi sono sempre fatto trovare pronto a riconfermare la mia voglia di VIVERE ogni singolo istante della vita, soprattutto se poteva essere l’ultimo.

Una condizione di pre-morte si è rivelata invece un’esperienza di pre-vita.
Da quell’istante, infatti, non si era concluso qualcosa …ma tutto è iniziato.
Un atto di intensa resa cosciente ha ristabilito un contatto profondissimo con Dio.
Ho avuto modo di vivere concretamente il Padre anche in un’altra occasione …ma di questo racconterò un’altra volta.

A vent’anni di distanza da quell’evento ho scelto di condividere questo episodio perché so che molte persone hanno vissuto esperienze simili, dal quale è cambiato profondamente tutto, ma anche e soprattutto per dare una risposta definitiva e completa a tutte le persone che mi chiedono: “come faccio ad uscire da questo malessere?”; oppure: “cosa mi consigli di fare per stare meglio?”. Per uscire definitivamente da qualsiasi condizione bisogna gettarvisi dentro, con tutto il cuore e la fermezza di cui disponete.
Fregatevene di tutto il resto, occupatevi piuttosto di compiere questa resa cosciente in purezza d’animo e disposti ad accettare qualsiasi risultato …anche perché, a ben guardare, quale altra scelta avete?!

La Gioia ardente è riservata solo a chi, dopo una vita di strenua lotta, si arrende alla perfezione dell’Istante …perché tutto, davvero TUTTO è già perfetto così com’è …anche la condizione che state vivendo in questo momento.

Prossimi appuntamenti

CORSI DI RISVEGLIO

2024/25

con Fabio Pietro Iacontino Intelligentia Solis


MILANO


Prima lezione
:
DOMENICA 29 SETTEMBRE
dalle 10:00 alle 18:30


Seconda lezione
(ultima in cui si può accedere):
Domenica 27 ottobre

dalle 10:00 alle 18:30

Per info e iscrizione: Clicca qui

Per chi in passato ha già  partecipato ai primi argomenti del Corso di Risveglio, è possibile inserirsi agli appuntamenti del sabato, che proseguiranno dall’argomento “la Missione sulla Terra” fino alla conclusione del Corso.

Prima lezione
:
SABATO 28 SETTEMBRE,
dalle 14:00 alle 18:30

Per info e iscrizione: milano@corsidirisveglio.it



TRENTO


Prima lezione
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DOMENICA 6 OTTOBRE
dalle 10:00 alle 18:30


Seconda lezione
(ultima in cui si può accedere):
Domenica 3 novembre

dalle 10:00 alle 18:30

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