✶ Chi è bravissimo a guidare un mezzo, ha il talento di gestire in modo particolare la propria macchina biologica, che rappresenta il mezzo con cui l’Anima si manifesta nel mondo.

✶ Una persona che sa aggiustare le cose, o che riesce a comprendere e risolvere velocemente un problema, ha la qualità di comprendere il funzionamento delle persone e della vita in generale.

✶ La capacità di imparare velocemente cose nuove e la capacità di insegnarle, è il talento di chi sa osservare profondamente e porre una particolare attenzione a tutto, interiorizzando così a fondo ciò che si è appena letto, ascoltato o visto, da riuscire subito a duplicarlo e riprodurlo, abbellendolo con le proprie peculiarità.

✶ Il saper giocare bene a scacchi è il talento di saper prevedere le varie conseguenze delle proprie azioni e dunque di valutare bene le proprie possibilità di manovra. Chi è davvero bravo negli scacchi ha anche il talento di sacrificare temporaneamente i propri piaceri personali, o ciò che si ritiene importante, con il fine di raggiungere il successo dell’Anima, oltre che essere un bravo stratega.

✶ Un qualsiasi giocatore agonista ha un talento particolare nella gestione dei propri corpi, soprattutto di quello emotivo e del mentale.

✶ Una persona capace di seguire esattamente le indicazioni ricevute – anche quando farebbe diversamente o non le comprende appieno – ha il talento di eseguire pedissequamente le indicazioni dell’Anima o di un Maestro e una persona precisa ha la qualità di manifestare nella materia la Bellezza del Padre.

Eccetera.

Il talento è sottostante a ciò che si fa o si mostra esteriormente e si manifesta in ogni ambito della vita, non solo in quello in cui si eccede o nell’ambito professionale.

Io, per esempio, non ho imparato in questa vita a guidare l’auto o utilizzare il PC o il telefono, sono qualità che mi porto dietro da incarnazioni e sapevo già come guidare un’auto o come funzionava un computer. Questo vuol dire che in altre vite ho guidato delle auto – fatte esattamente come quelle che ci sono qui – oppure ho utilizzato il sistema Windows o Android?

No, ovviamente. Ma ho sviluppato le qualità e i talenti che occorrono per poter guidare o utilizzare un apparecchio elettronico, realizzando la meccanica del funzionamento della mia macchina biologica e imparando a guidarla io, invece di farmi guidare da lei. Comprendete bene che guidare un’automobile o utilizzare un computer diventa facile quando impari, in una certa misura, a guidare e far funzionare un apparato psicofisico.

Ma quanti guardando un artista apprezzano la sua capacità di mitigare e armonizzare i disaccordi tra le persone? Quanti con un Valentino Rossi o uno Schumacher sanno apprezzare la loro gestione dei corpi?

Chi riesce ad apprezzare la perseveranza di un qualsiasi atleta, senza vederlo impegnato in alcuna esibizione o performance?

Per i terrestri l’esistenza di un dato talento è comprensibile solo quando si eccede in un’azione, esplicita e ben visibile, altrimenti non esiste alcuna qualità!

Il motto è: “Escile fuori!” – riferendosi alle virtù; ma nessuno ha compreso bene che cosa diamine siano queste virtù!

Ciò che comunemente viene definito “talento” è solo uno dei particolari modi con cui il talento viene espresso, dunque è un’appendice, una forma. Il vero talento è invece quello di cui l’Anima è composta, che non ha forma né può essere definito da un’azione o una professione.

C’è da fare un’importante distinzione tra l’evidenza e la sostanza:

• Evidenza: è solo una forma, la superficie, l’apparenza marginale.
• Sostanza: sono le qualità/virtù e i talenti sottostanti alla forma, ovvero ciò che c’è in verità e che permea ogni anfratto della vita.

Ognuno ha il dovere di affermare, mostrare e illustrare le qualità acquisite, compresi gli sforzi, le cadute e gli errori commessi per acquisirle. Ciò nonostante, occorre sempre un fondamentale discernimento ed equilibrio nel comprendere quali virtù sono ormai permanenti e quali intermittenti [consiglio la lettura di questo articolo per approfondire questo ultimo punto: Le Qualità dell’Anima].

Soprattutto, serve indispensabilmente imparare a riconoscere il reale talento, al di là di ciò che viene mostrato in evidenza.

E adesso ESCILI questi benedetti T…alenti!

153 – Chiunque abbia realizzato i fondamenti dell’evoluzione, ha la responsabilità di trasmettere la sua conoscenza a un certo numero di uomini. L’annunciatore, che sia grande o modesto, sottostà alla medesima legge: tramandare il proprio sapere senza violare la libertà altrui. Le basi dell’evoluzione sono da comprendere solo spontaneamente e da applicare alla vita solo con sforzo tenace dello spirito in rivolta.

Tutta l’esistenza è da riadattare alla nuova direzione evolutiva. Ciò è inaccessibile a chi non vuol fare questo dono alla Terra in spirito; mentre quell’offerta è decisiva per concludere il sentiero terrestre. Dai più antichi precetti Vedanta sappiamo di questo principio liberatore. Ma, prima che si riaffermi l’evoluzione, Noi abbiamo la missione di dire e ridire della sua forza propulsiva.

∴ Agni Yoga 1929, Morya