LAVORO SU DI SÉ vs CHIUSURA SU DI SÉ
1° il Lavoro su di sé è inclusivo e comprende all’interno tutto ciò che accade all’esterno, fino a far scomparire il limite illusorio che divide i due.
2° nella chiusura su di sé ci si focalizza così tanto all’interno da faticare ad avere un reale contatto con l’esterno, fino ad escludere ciò che accade fuori.
1° il Lavoro su di sé si fonda sul Ricordo di sé e sull’Attenzione divisa, ovvero la capacità di dimorare nella SENSAZIONE DI ESISTERE e di avere un contatto profondo con tutto ciò che accade all’esterno, non meno di ciò che accade all’interno.
1° il Lavoro su di sé è inclusivo e comprende all’interno tutto ciò che accade all’esterno, fino a far scomparire il limite illusorio che divide i due.
2° nella chiusura su di sé ci si focalizza così tanto all’interno da faticare ad avere un reale contatto con l’esterno, fino ad escludere ciò che accade fuori.
1° il Lavoro su di sé si fonda sul Ricordo di sé e sull’Attenzione divisa, ovvero la capacità di dimorare nella SENSAZIONE DI ESISTERE e di avere un contatto profondo con tutto ciò che accade all’esterno, non meno di ciò che accade all’interno.
2° nella chiusura su di sé ci si focalizza sulle sensazioni corporee e su una presenza più emotiva e mentale, CONCENTRANDOSI molto su ciò che materialmente si sente, a volte trascurando tutto ciò che accade fuori.
1° per svolgere appieno un reale Lavoro su di sé, a volte serve fare delle prove come modificare temporaneamente un certo atteggiamento, in modo da osservare meglio come ci si sente in situazioni al di fuori dalla propria zona di comfort. In questo modo si forza un po’ la fuoriuscita di alcuni meccanismi inconsci ma ci si sforza sempre di mantenere un’Attenzione particolare sugli effetti che questi atteggiamenti e comportamenti possono avere all’esterno.
A volte si può eccedere e le persone intorno a noi ci possono far notare che abbiamo esagerato, ma siccome svolgiamo un’umile e puro Lavoro su di noi, non fatichiamo nel prenderci le nostre responsabilità e rivedere le modalità con cui abbiamo deciso di attuare i nostri piccoli “atti psicomagici”, rettificando le nostre sbavature.
2° nella chiusura su di sé si effettuano delle prove e si fanno alcuni esperimenti, a volte modificando i propri atteggiamenti coinvolgendo gli altri ma senza tenere conto del fatto che le nostre prove possono influire negativamente su di essi.
Ricopre infatti la massima importanza la sperimentazione personale, l’aver avuto il coraggio di fare ciò che non avremmo mai fatto o aver sperimentato un atteggiamento che non avremmo mai utilizzato, senza però badare agli effetti che le nostre prove possono avere sugli altri.
In sintesi:
Il Lavoro su di sé è un costante lavoro introspettivo, così intenso e profondo da SENTIRE l’esterno come interno e l’interno come esterno, poiché l’uno è l’esteriorizzazione dell’altro, sciogliendo ogni sorta di divisione. Nella chiusura su di sé si tiene conto solo dell’interno, di tutti i successi e di tutti gli obiettivi che personalmente potremmo raggiungere ma vivendo di sole percezioni personali, perdendo il contatto con la realtà.
Distinguete bene le differenze.
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